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Catalog of the group exhibition "Comunità / Community ",
International Art Prize "ERMANNO CASOLI ", (AN) Italy 2004




The world of the part, even the most recent, often lives on in us not only through personal memories, but also through that by now almost indispensable help to the memory, the photograph. An artist like Karasumaru, who spent her youth in japan and then moved to Italy to continue her artistic studies, brought with her the memory not only of her country but also of her people. This explains why one of her fundamental themes concerns images of the Japanese population in the aftermath of the atomic bombs dropped on Hiroshima and Nagasaki: a tragedy that, helping to bring about the end of the second World War, remains one of the last century's most central events. Another theme important to the painter from Osaka is that of the family. She has often been concerned to create a link between present and past through the images of the japanese family, portrayed in her picture using a highly sophisticated technique, which recomposes the single individual and the backgrounds in tonal zones. The memory thus becomes a delicately indefinite arabesque, but using highly contemporary colours, slightly colds and acidic, almost as if electronically derived. This synthesis of memory and visionary technique results in a comprehensive, extremely contemporary image. With increasing fascination, we see these family groups fly free from the history of Japan or the personal history of the artist to become, through the language of art, a past that is timeless, universal. Yumi Karasumaru, painter and performer, was born in Osaka in Japan in 1960. She lives and works in Bologna. She is graduate of Kyoto University and the Bologna Academy of Fine Arts. Her principal one-woman shows include: Art Forum, Merano (1996); Galleria d'arte moderna, Bologna (1998); Luigi Franco, Torino (1999); 3G arte contemporanea, Udine (2004).

Valerio Dehò (art critic)




Il mondo del passato, anche quello più recente, rivive in noi spesso attraverso non soltanto i ricordi personali, ma anche attraverso quell'aiuto ormai indispensabile alla memori che sono le fotografie.
Un'artista che ha vissuto tutta la sua giovinezza in Giappone e poi si è trasferita per gli studi artistici in Italia, come la Karasumaru, ai è portata dietro la memoria non soltanto del suo paese, ma anche del suo popolo. Per questo uno dei suoi temi fondamentali è costituito proprio dalle immagini della popolazione giapponese in seguito allo scoppio della bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki. Quella tragedia segnò la fine della seconda guerra mondiale ma restò uno degli avvenimenti più drammatici del secolo scorso.
Inoltre un altro grande tema della pittrice di Osaka è quello della famiglia. Si è spesso interessata a creare un legame tra il presente e il passato attraverso le immagini delle famiglie giapponesi che ritrae nei suoi quadri, espresse utilizzando una tecnica estremamente raffinata che ricompone in zone tonali le singole figure e gli sfondi. La memoria diventa così un arabesco leggermente indefinito, delineata però da colori fortemente contemporanei un po' freddi e acidi, quasi di derivazione elettronica. Questa sintesi di memoria e di tecnica visionaria dà un'immagine complessiva molto contemporanea. Accresce il fascino di questi gruppi familiari che si svincolano dalla storia del Giappone o da quella personale dell'artista e diventano un passato senza tempo che il linguaggio dell'arte rende universale.
Yumi Karasumaru, pittrice e performer, è nata a Osaka (giappone) nel 1960. Vive e lavora a Bologna. Si è laureata in arte all'Università di Kyoto e poi in Italia, presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna. Tra le sue principali personali: Art Forum, Merano (1996); Galleria d'arte moderna, Bologna (1998); Luigi Franco, Torino (1999); 3G arte contemporanea, Udine (2004).

Valerio Dehò (critico d'arte)